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Gli emendamenti alle regole di interdizione Covid per le attività di ballo

Image: "Work" by Ali Edwards
CC BY NC ND 2.0
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A seguito dell’articolo di DJ Mag a cura dell’avv. Deborah De Angelis (Presidente di A-DJ), che si occupa di chiarire il contenuto delle disposizioni del decreto legge 23 luglio 2021 n. 105, al fine di comprendere le modalità di riapertura dei club e le sanzioni previste in caso di violazione delle norme di legge in materia, si pubblica ora un interessante approfondimento (disponibile anche su DJ Mag) sui recentissimi emendamenti presentati al decreto in questione, nei quali si fa riferimento ad ulteriori proposte per le riaperture di settore.

II Parte

Gli emendamenti alle regole di interdizione Covid per le attività di ballo

Nel precedente articolo “I locali da ballo possono riaprire rispettando le norme anti Covid? Quali sanzioni sono previste in caso di violazione delle norme? Quali prospettive per il futuro del clubbing?”, pubblicato in estratto anche su DJ Mag il 6 agosto u.s., l’analisi era incentrata sulle sanzioni applicabili nel caso di violazione delle norme che vietano la riapertura delle attività di intrattenimento con ballo, come stabilite dal recente decreto legge 23 luglio 2021 n. 105 (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche), pubblicato in pari data in Gazzetta Ufficiale n. 175 del 23-07-2021 e il cui termine per la conversione in legge è in scadenza il 21 settembre 2021.

Questo articolo, invece, intende esaminare gli emendamenti al decreto legge 105 del 2021, approvati dalla XII Commissione della Camera, che saranno sottoposti al vaglio delle due Camere all’esito dell’esame volto alla conversione in legge del suddetto decreto e che riguardano strettamente il settore del clubbing e dei locali da ballo. I numerosi emendamenti propongono, in primis, l’inserimento delle attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, limitatamente alle attività al chiuso, tra quelle consentite in zona bianca a soggetti muniti delle certificazioni verdi Covid-19. Sostanzialmente, quindi, si propone, quanto già richiesto a gran voce negli scorsi mesi dalle associazioni di categoria del settore. E cioè che le predette attività siano consentite  nel rispetto di protocolli e linee guida adottati ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020 e con la prescrizione che gli accessi siano riservati, per le attività al chiuso, al possesso di una delle certificazioni verdi CO-VID-19 di cui all’articolo 9 del decreto-legge in commento.

D’altro canto, c’è chi ancora ritiene che per le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, in zona bianca, la capienza consentita non possa essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso e, comunque, il numero massimo di ingressi non può essere superiore a 2.000 all’aperto e 1.000 al chiuso.

Gli emendamenti propongono, inoltre, anche l’uso di una dichiarazione sostitutiva di certificazione green pass (autocertificazione) per chi ha effettuato la prima dose di vaccino da almeno 15 gg, o ha effettuato la seconda dose di vaccino oppure è guarito dal covid da non oltre 6 mesi o, infine, ha effettuato un tampone risultato negativo entro 48 ore.

Da ultimo, si propone, altresì, di destinare una quota, pari a 5 milioni di euro, in via esclusiva, alle attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati che andrebbe ad aggiungersi con quanto, invece, destinato al comparto dal decreto sostegni bis (DL n. 73 del 25 maggio 2021).